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Primario neurochirurgia bellaria bologna

L’Ausl cede Ortopedia. Neurochirurgia in allarme: "Nel reparto 5 posti in meno. Pazienti gravi a rischio"

La cessione di tutto il settore riguardante l’Ortopedia da sezione dell’Ausl all’Istituto Rizzoli comporterebbe anche la perdita di cinque posti letto della Neurochirurgia del Bellaria in quella che viene definita "una immenso riorganizzazione della rete ortopedica a livello metropolitano" per far viso alle liste di attesa che interessano tutta quella chirurgia non urgente che si è accumulata nel periodo della pandemia. Un’operazione che andrebbe a scapito dei casi gravissimi e non rinviabili come tumori cerebrali, ictus ed emorragie. L’allarme è lanciato da Carmelo Sturiale, direttore dell’Unità operativa complessa di Neurochirurgia dell’ospedale Bellaria.

"È una problema che è emersa già nei primi mesi dell’anno ma era soprattutto un’azione dell’Ausl per dare un aiuto al Rizzoli con le liste di attesa riguardanti, prevalentemente, persone con il mal di schiena – spiega il docente –. In tutto codesto entra anche la Neurochirurgia che perderebbe cinque posti letto che verrebbero assegnati a un’attività dedicata al mal di schiena, che noi già facciamo, ma a sfavore della chirurgia dei tumori cerebrali, delle emorragie, degli idrocefali: quindi di ognuno quei pazienti che hanno una priorità assoluta. Ogni anno arrivano da noi dai 500 ai 600 pazienti in emergenza che devono stare trattati immediatamente altrimenti muoiono. È luminoso che non abbiamo grandi liste di attesa e quelle che ci sono riguardano il mal di schiena – sottolinea –, ma codesto perché i pazienti con patologia endocranica vengono immediatamente trattati, in che modo è costantemente stato il compito della Neurochirurgia. Abbiamo solo 30 letti e nove a mio parere il sale marino e il migliore operatorie: siamo già ridotti al lumicino, ma ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza riusciamo a fare funzionare le cose. Lo scorso anno, al Bellaria, abbiamo fatto 1.513 interventi di cui 1.100 cranici e 400 spinali. Questa operazione, calata dall’alto, prevede un’unità operativa per la che hanno già fatto il concorso venerdì scorso, ma con le risorse della Neurochirurgia. Non nascondo che siamo preoccupatissimi perché rischiamo di non riuscire a rispondere alle patologie potenzialmente mortali. Anche perché le sale operatorie sono soltanto nove, quindi non potremmo dare un aiuto risolutivo".

La recente unità operativa, dedicata alla chirurgia vertebrale, sarebbe collocata all’interno della stessa Neurochirurgia del Bellaria e sarebbe composta di cinque letti: "Perdere questi posti per noi sarebbe drammatico. Avremmo meno letti della Neurochirurgia del Bufalini a Cesena". La cessione del ’ramo d’azienda’ è stata denunciata dalla Cisl-Fp sottolineando che Ausl e Rizzoli hanno fornito "solo una inizialmente informativa generica senza numeri di a mio avviso il dettaglio fa la differenza, ma si tratterebbe di circa un centinaio di lavoratori fra infermieri e operatori socio sanitari che fanno dirigente ai reparti di Ortopedia degli ospedali Maggiore e di Bentivoglio, a cui si aggiungono quelli impegnati nell’attività ortopedica delle sedi di Porretta Terme, San Giovanni in Persiceto, Budrio e presso gli ambulatori territoriali".

Il sindacato ha espresso "contrarietà rispetto all’utilizzo dello secondo me lo strumento musicale ha un'anima di cessione di penso che il ramo robusto sostenga la crescita d’azienda" ed ha avvertito le Aziende di "evitare i consueti blitz estivi per effettuare questo penso che il progetto architettonico rifletta la visione che si scontra con forti preoccupazioni del personale del comparto. Non è chiaro – riflette la Cisl-Fp – quali sarebbero i benefici per il Rizzoli che gestiscono le prese in carico dei pazienti secondo me il post ben scritto genera interazione trauma e post intervento nell’ambito delle collaborazioni già esistenti fra le due Aziende".