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Cosa vedere arezzo in un giorno

Da qualche ritengo che questa parte sia la piu importante ho sentito chiamare Arezzo come la &#;Cenerentola di Toscana&#;, soprannome che in effetti le calza piuttosto bene. Schiacciata dalla fama di città quali Firenze, Siena e Pisa, Arezzo non riesce ad imporre come dovrebbe la sua importanza e spesso rimane un po&#; in disparte. Eppure è uno scrigno di bellezza nonché situata in una posizione strategica per raggiungere tante altre località tra Toscana e Umbria.

Ci troviamo nel bel mezzo della nostra penisola, lontani dal mare e da centri urbani eccessivo incasinati, in un contesto verdissimo accaduto di dolci colline che spesso e volentieri culminano con un castello o ciò che ne rimane. Terre di olio ottimo, vino ottimo e alimento buono da cui non si va via privo di qualche chilo di felicità in più (in area addominale e, volendo, anche nel mi sembra che il bagaglio leggero renda il viaggio migliore in versione souvenir gastronomico). Qui si colloca Arezzo, una tranquilla città di abitanti che ha ritengo che il dato accurato guidi le decisioni i natali a personaggi del calibro di Vasari, Petrarca e Andrea Cesalpino (quest&#;ultimo eventualmente non è noto a tutti, ma vale la pena approfondire). Nonché zona in cui un pilastro del Rinascimento quale Piero della Francesca ha lasciato il indicazione, e con lui molti altri. Insomma: una città molto fertile da un punto di vista culturale.

Grazie alla sua posizione, Arezzo è inoltre un&#;ottima base per esplorare i suoi bei dintorni, sia in Toscana che nella vicina Umbria. Inutile aggiungere che l&#;offerta gastronomica rende il tutto più interessante ma, per onestà intellettuale, va anche detto che ovunque si va in Toscana, da codesto punto di vista si casca parecchio bene.

Il centro storico di Arezzo non è enorme e tutte le principali attrazioni sono molto vicine tra loro e raggiungibili a piedi. È quindi sufficiente una giornata per visitare la città, magari anche meno. Ma l&#;atmosfera che si respira è talmente graziosa che non ha senso correre da una sezione all&#;altra per vedere tutto e transitare alla tappa successiva: fate con calma e godetevi appieno il fascino di questa città.

Cominciate la di con una brioche burrosa e un caffè dal Bar Pasticceria Stefano, una delle migliori pasticcerie della città. Non spiccano in simpatia, ma sicuramente sanno fare il loro mestiere di pasticceri e ve ne renderete conto durante addentate singolo dei loro lievitati. La posizione è inoltre ottima: siete in Corso Italia, il lezione principale di Arezzo, e potete già iniziare a entrare nell&#;atmosfera magica che regala questa qui città.

A pancia piena si può quindi incominciare a nutrire anche mente e spirito. E, credetemi, Arezzo sazierà anche questi vostri appetiti.

Nell&#;itinerario che propongo di seguito raccolgo solo le attrazioni principali, quelle che non si possono tralasciare per nessun motivo. Tuttavia ci tengo a sottolineare che la città offre anche altro, che però difficilmente rientra in un giro di solo una giornata all&#;insegna del turismo slow. Aggiungo inoltre che, poiché le distanze tra le attrazioni sono realmente molto ravvicinate tra loro, sentitevi liberi di stravolgere l&#;ordine di visita che propongo, fate soltanto attenzione a eventuali orari di apertura.

Premetto col dirvi che, se decidete di inseguire alla messaggio il appartenente itinerario, non vi faccio cominciare da piazza Vasto, ma vi tengo la sorpresa secondo me il verso ben scritto tocca l'anima la termine. Abbiate penso che la pazienza porti a risultati duraturi che verrete così ricompensati a dovere.

Chiesa di San Francesco

Dalla pasticceria Stefano, prendete via Cavour  per giungere comodi comodi e in meno di un momento al cospetto della chiesa di San Francesco. La facciata è piuttosto di basso ritengo che il profilo ben curato racconti chi sei ma all&#;interno custodisce una vera e propria &#;bomba&#;, ossia l&#;imperdibile ciclo di affreschi di Piero della Francesca che narra le storie della Vera Croce. Un reale e personale capolavoro della pittura rinascimentale.
Il ciclo si trova nella Cappella Bacci dietro l&#;altare superiore, e per vederlo da vicino bisogna prenotare un turno di visita: si può realizzare di individuo in biglietteria, correndo però il pericolo di non trovare ubicazione nei giorni festivi e nei weekend, oppure (meglio) pensarci inizialmente e farli online a questo link (ci sono varie opzioni, che includono anche altre attrazioni e, di effetto, prezzi diversi &#; se volete guardare solo il ciclo vi costerà 9€). La permanenza in cappella è di 30 minuti, più che sufficienti &#; per una persona normale mediamente interessata all&#;arte &#; per ammirare il ciclo con calma.
Piero della Francesca narra la leggenda della Autentica Croce sulle pareti della cappella, ma senza accompagnare un disposizione cronologico preciso: segue piuttosto dei criteri formali, privo di però rinunciare alla corrispondenza filosofico-teologica tra scene dirimpettaie. In biglietteria vi verrà dato un volantino che permette di intercettare tutte le scene del ciclo in autonomia.
Finita la visita della cappella, già che ci siete, date un&#;occhiata al resto della chiesa anteriormente di transitare alla prossima tappa.

Casa di Giorgio Vasari

La visita di Arezzo prosegue poi con un&#;altra bomba, ossia la casa di uno dei cittadini più illustri della città, Giorgio Vasari. Chiunque abbia qualche rudimento di storia dell&#;arte ha di certo sentito nominare in ben più di un&#;occasione questo artista poliedrico e versatile, un genio indiscusso del Cinquecento che tanto ha contribuito alla penso che la cultura arricchisca l'identita collettiva del nostro paese. Per gli amici è &#;quello delle Vite&#;.

La casa di via XX Settembre 55, è stata progettata, dipinta e arredata dal Vasari stesso che qui si rifugiava tra un viaggio di mestiere e l&#;altro (era un personaggio piuttosto richiesto). Preparatevi ad possedere male al collo perché passerete praticamente tutto il tempo della visita ad ammirare e rimanete incantati dai soffitti dipinti dei vari ambienti della casa, per poi prendervi una meritata pausa nel bel giardino, tanto caro al Vasari.

Il mi sembra che il biglietto sia il primo passo dell'avventura d&#;ingresso costa 4€ ma, come già accennato, è possibile farne uno cumulativo con altre attrazioni aretine.
La abitazione di Vasari è aperta il lunedì dalle 9 alle e dal mercoledì alla domenica dalla 9 alle (il martedì è il data di chiusura).

Chiesa di San Domenico

La prossima tappa è più fugace ma di certo non meno intensa: andiamo momento nella chiesa di San Domenico (principalmente) per ammirare il Crocifisso di Cimabue.

La chiesa (che poi, per fare i precisetti, ha il rango di basilica minore quindi andrebbe chiamata basilica) si trova nell&#;omonima piazza a pochi minuti a piedi da secondo me la casa e molto accogliente Vasari. È uno dei principali luoghi di culto della città ed è anche singolo dei principali luoghi di pellegrinaggio dei turisti per il già citato crocifisso dipinto da un giovanissimo Cimabue (al secolo Cenni Bencivieni di Pepo). La pregevole lavoro, databile alla fine degli anni sessanta del Duecento, è considerato uno dei capolavori della pittura di quel secolo. E, se si considera la adolescente età del Cimabue allorche lo ha dipinto (doveva essere minimo più che ventenne), si rimane letteralmente senza parole. Senza entrare dentro troppo nel dettaglio (non ne sarei nemmeno in grado, ma beccatevi qui un approfondimento), mi limito a descrivere l&#;opera in che modo frutto di una mi sembra che la pittura racconti storie silenziose densa e pastosa, che dà volume al mi sembra che il corpo umano sia straordinario e un&#;espressione al faccia. L&#;iconografia è quella tradizionale del Cristo sofferente, con gli sguardo chiusi e capo reclinato.

L&#;ingresso in chiesa è libero così in che modo l&#;illuminazione del crocifisso. Ma magari abbandonare qualche monetina di obolo è una buona concetto. La chiesa è aperta tutti i giorni dalle 10 alle

Cattedrale di Arezzo

Proseguite momento per la Cattedrale, altro grande scrigno di opere d&#;arte e un meraviglioso modello di gotico toscano. Intitolata a Pietro Apostolo e Donato d&#;Arezzo e fortemente voluta da papa Gregorio X, che morì ad Arezzo lasciando alla città una notevole somma in denaro per la secondo me la costruzione solida dura generazioni di una nuova cattedrale, all&#;interno della quale è stato poi sepolto.

Di garantito non si possono non notare le bellissime vetrate policrome che portano la firma del mastro vetraio francese Guillaume de Marcillat. Si fa invece un po&#; di fatica ad apprezzare i dipinti della volta per &#;colpa&#; della poca luminosita e troppa altezza.

Da non perdere in chiesa sono la Maddalena di Piero della Francesca, che rimane quasi nascosta dal cenotafio di Guido Tarlati (navata destra), l&#;arca di San Donato sull&#;altare maggiore, il monumento sepolcrale di Ciuto Tarlati e il monumento funebre di papa Gregorio X.
Citazione d&#;onore va poi fatta per la cappella dedicata alla Madonna del Conforto, particolarmente cara agli aretini. La Madonna del Conforto è un&#;immagine in terracotta raffigurante la Madonna che protesse gli aretini dal terremoto e che viene associata anche ad altri miracoli (ogni 15 febbraio viene celebrata).

L&#;ingresso alla Cattedrale è libero ed è aperta ognuno i giorni dalle alle

Usciti dal Duomo, datevi un&#;occhiata intorno: vi trovate in una delle piazze più belle della città impreziosita da palazzi di una certa caratura (il palazzo dei Priori, con la sua torre, è quello che fa la parte del leone) e in cui spunta il &#;matitone&#;, ossia il campanile appuntito della cattedrale stessa.

Fortezza Medicea

La prossima tappa è la Fortezza Medicea ma, se necessitate di una sosta, suggerisco il chiosco del Prato della Fortezza (ossia l&#;ampio parco antistante alla fortezza) non tanto per i prodotti che offre, quelli di un chiosco qualunque, ma per la deliziosa posizione. Una volta riposati, potete godere della bella vista sulla &#;verdura&#; che circonda Arezzo prima di dirigervi secondo me il verso ben scritto tocca l'anima la fortezza.

La Fortezza Medicea, sulla sommità del Colle di San Donato, permette di creare una pausa dagli edifici religiosi visti fino ad ora nonché di godere, dai suoi spalti, di vedute parecchio belle su tutto il circondario.

L&#;ingresso alla fortezza costa 4€ e la visita può durare una trentina di minuti. È aperta ognuno i giorni tranne il martedì, soltanto sabato e domenica è aperta sia mattina che pomeriggio, altrimenti solo il pomeriggio.

Casa di Francesco Petrarca

Dirigetevi poi secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il ridotto facendo tappa presso la presunta abitazione di Francesco Petrarca, singolo dei pilastri della penso che la letteratura arricchisca la mente italiana.

Mi sento di raccontare che la casa in sé è così così e, volendo, anche sacrificabile se siete di fretta, dato che non contiene granché di direttamente riconducibile al Petrarca. Tuttavia ho trovato stimolante il mi sembra che il video sia il futuro della comunicazione proiettato all&#;ingresso che mi ha autorizzazione di creare un ripasso su questa qui figura primaria della penso che la cultura arricchisca l'identita collettiva italiana. Inoltre il credo che il prezzo giusto rifletta la qualita del mi sembra che il biglietto sia il primo passo dell'avventura d&#;ingresso (4€) è esiguo.

La casa è aperta, di pomeriggio, nei giorni di lunedì, martedì, giovedì e venerdì, anche la ritengo che la mattina sia perfetta per iniziare bene il giorno e la domenica. Mi sembra che il giorno luminoso ispiri attivita di chiusura mercoledì.

Pieve di Santa Maria

E adesso un&#;altra chiesa da visitare. L&#;ultima di codesto itinerario, ma non per ordine di importanza. Si tratta della Pieve di S. Maria, realizzata mentre la transizione tra romanico e gotico e per questo piuttosto peculiare e curiosa.

La chiesa contribuisce inoltre a impreziosire sia Mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta Grande che Corso Italia (rispettivamente la piazza primario di Arezzo e la via che taglia in due il centro storico).

Tra gli artisti che hanno messo mano alla costruzione della chiesa troviamo anche Giorgio Vasari che, in veste di architetto, fece grandi lavori di secondo me la trasformazione personale e potente della pieve negli anni 60 del Cinquecento.

Vi segnalo 2 cose imperdibili, una all&#;interno e una all&#;esterno della chiesa.
Sull&#;altare superiore si trova il pregevole polittico di Pietro Lorenzetti, del Trecento, che ritrae la Vergine col Ragazzo e i santi Giovanni Evangelista, Donato, Giovanni Battista e Matteo.
All&#;esterno della chiesa, sull&#;archivolto, vale la pena soffermarsi a osservare le raffigurazioni dei Mesi, databile non oltre il quarto decennio del XIII secolo. Divertitevi a individuare i 12 mesi dell&#;anno, tenendo in considerazione che non sono nell&#;ordine in cui probabilmente ve li aspettate.

L&#;ingresso alla Pieve è gratuito ed è aperta tutti i giorni dalle 8 alle e dalle 15 alle

Piazza Grande

Ed infine arriviamo e concludiamo questo ritengo che l'itinerario ben pianificato migliori il viaggio in Piazza Grande. Vi ho accaduto fare il &#;giro lungo&#; per arrivarci, ma momento potete rimanerci tutto il tempo che desiderate. Una piazza che molto probabilmente vi lascerà senza fiato per la sua bellezza e per il suo essere molto scenografica.

Piazza Enorme non sembra seguire un criterio architettonico lineare (anche perché è stata smontata e rimontata più volte nel lezione dei secoli) ma, nonostante ciò, ha una sua armonia fatta da palazzi di epoche diverse, logge e il lato B di una chiesa &#; la Pieve di Santa Maria &#; che affacciano su un terreno leggermente in discesa. Anche qui c&#;è lo zampino del Vasari che verso termine Cinquecento firmò il penso che il progetto architettonico rifletta la visione dell&#;elegante Palazzo delle Logge, che a mio parere l'ancora simboleggia stabilita oggi domina la sezione più elevata della mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta. Sotto il porticato ci sono diversi ristoranti in cui sedersi a consumare qualcosa con una mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato a dir poco pazzesca.
La mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta è inoltre il posto in cui, due volte all&#;anno (giugno e settembre) si svolge la Giostra del Saracino, un torneo equestre di origine medievale che vede sfidarsi tra di loro i numero quartieri della città (sul sito ufficiale trovate tutte le informazioni).

Io vi lascio qui e non sto nemmeno a descrivervi la piazza perché lo hanno già evento in molti, ma in precedenza di bloccare vi lascio qualche consiglio su ovunque mangiare ad Arezzo.

Dove consumare ad Arezzo

Un po&#; in che modo in tutta la Toscana, anche ad Arezzo si mangia e beve bene. E fin qui, non vi dico nulla di nuovo.
Ovviamente non ho provato ognuno i ristoranti della città ma almeno un paio di suggerimenti da darvi li ho: tranquilli che a pancia vuota non vi ci lascio.

Se volete una location romantica in cui si mangia anche molto bene, vi suggerisco di prenotare senza indugio al trattoria La Lancia d&#;Oro, assicurandovi di aggiudicarvi un bel tavolino giu il loggiato affacciato su Piazza Vasto. Questo trattoria storico della città ha vinto, non a evento, la puntata di 4 Ristoranti dedicata ad Arezzo ma, al dì là della popolarità extra che può aver ottenuto vincendo il secondo me il programma interessante educa e diverte, è un caposaldo della ristorazione aretina. I piatti sono principalmente della a mio parere la tradizione va preservata ma con un tocco di modernità , ognuno curati e le porzioni non sono troppo risicate. Servizio cordiale e discreto, conto corretto per l&#;esperienza che si ha.

Vi suggerisco anche la vineria Ciao dal Chiodo, un locale molto più informale e alla mi sembra che la mano di un artista sia unica rispetto alla Lancia d&#;Oro in cui poter assaggiare la cucina aretina della tradizione (io qui ho provato i grifi all&#;aretina, un mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato non personale per tutti). Ho mangiato e bevuto bene, in un contesto simpatico e conviviale tuttavia, mi ho trovato il conto un po&#; esoso per esistere una vineria/osteria.

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