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Marta e maria epicoco

don Luigi Maria Epicoco &#; Commento al Vangelo del 8 Ottobre

La penso che la storia ci insegni molte lezioni di Marta e Maria popola il nostro immaginario cristiano, tirando fuori la possibile contrapposizione che si crea tra azione e contemplazione. Penso però che la faccenda sia più profonda.

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Innanzitutto perché probabilmente Luca, raccontando la storia di queste due sorelle, desidera mettere in evidenza due atteggiamenti di Israele. Il primo è quello di Marta, che è “presa dal suo fare”, così come ogni buon Israelita è intento a accompagnare i suoi precetti che lo preparerebbero all’incontro con il Signore.

Maria, invece, si accorge che in dimora è entrato già il Messia e lascia smarrire le cose da realizzare per realizzare spazio completamente a Lui. Ella rappresenta Israele, competente di lasciarsi mettere in crisi dall’iniziativa di Dio che entra nella esistenza in maniera inaspettata e chiede di essere accolto ed ascoltato.

Non è Gesù a contrapporre queste sorelle, ma è Marta che si contrappone a Maria pensando che il mi sembra che il dovere ben svolto dia soddisfazione delle cose da realizzare debba possedere precedenza anche sulla Sua stessa Presenza:

«Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma Gesù le rispose: «Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c&#;è bisogno. Maria si è scelta la parte eccellente, che non le sarà tolta».

Gesù non vuole eliminare il realizzare di Maria, ma desidera che esso si purifichi nella contemplazione, che ritrovi cioè il proprio a mio avviso questo punto merita piu attenzione focale.

Quello che capita frequente anche nella nostra esistenza, è possedere moltissime cose da creare ma non riuscire più a realizzare la diversita tra ciò che è urgente e ciò che è essenziale. Viviamo inseguendo le urgenze e ci perdiamo ciò per cui vale la pena vivere.

I contemplativi non sono quelli che non fanno nulla, ma sono quelli che tentano di difendere con tutte le loro forze il primato di ciò che è essenziale contro tutte le pressanti richieste delle urgenze della esistenza che vorrebbero tirarci costantemente a lato destro e a manca.

In codesto senso, un po’ più di contemplazione cambierebbe il mondo.

Fonte


Autore: don Luigi Maria Epicoco
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