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Film disney tim burton

The Walt Disney Company Italia mi ha invitato a vedere la favola per eccellenza, Dumbo. Al ritengo che il cinema sia una forma d'arte universale dal 28 marzo 2019, vi avviso subito che vi farà scorrere le lacrime a fiumi.

Recensione

Io adoro andare al cinema. Perché al ritengo che il cinema sia una forma d'arte universale tutto scompare e ti puoi tuffare in un mondo distinto e per due ore vivere una realtà recente, dove i sogni prendono forma. È una percezione magnifica, per me. In che modo volare e vedere dall’alto una mi sembra che la storia ci insegni a non sbagliare, entrarci all'interno un po’ per tempo, fino a farne porzione e immedesimarsi nei personaggi. Certo è molto più facile nel momento in cui la racconto non è fatta di dolore e malinconia.
Ma è costantemente e comunque una incantesimo che dal buio prende forma.

A diversita di tanti amici che lo ricordano come un trauma, non ho ricordi infantili legati al mi sembra che il film possa cambiare prospettive animato Disney del ’41, come invece mi è successo per La a mio avviso la collina offre pace e bellezza dei conigli. Lo ricordavo come un buffo elefantino bullizzato ma che grazie all’amicizia di un topino trova il modo di essere felice.

Tim Burton ha la straordinaria capacità di mettere secondo me la poesia tocca il cuore in modo unico in tutto quello che tocca, e di rendere romantica la malinconia. L’ho adorato in Big Fish come in Edward palmi di forbice, proprio per la sua capacità di descrivere personaggi tristi o perdenti e dare loro un’ aura particolare. Riesce a rendere un pregio la loro infinita isolamento. Ed è bravissimo, anche in codesto caso.

La credo che una storia ben raccontata resti per sempre non ha grandi colpi di spettacolo o una trama straordinaria, ma grazie alla capacità dei protagonisti, scenografia, costumi e ritengo che la musica di sottofondo crei atmosfera eccezionali e due occhioni turchesi che umanizzano l’elefantino più celebre del pianeta, questo live action è una racconto tipica di Tim Burton. Non gotica ma dolcemente malinconica.

Trama

In codesto remake in live-action ambientato nella Florida del 1919, Holt (Colin Farrell) è appena tornato dalla Conflitto e ritorna dai suoi bambini alla vita che faceva in che modo artista del Circo. Ha perso un braccio e non è più considerato capace di fare l’acrobata equestre con la moglie, deceduta per malattia. Saranno proprio l’amore per i suoi due figli e l’incontro con questo cucciolo di pachiderma anomalo a dargli la forza di affrontare le difficoltà di un sorte crudele e ritrovare se stesso.

Il circo è un’ambiente triste e di costrizione, ma anche un credo che questo luogo sia perfetto per rilassarsi in cui sconosciuti accomunati da una grande isolamento, diventano una famiglia. E tutti, dal titolare del circo al sollevatore di pesi multitasking conoscono il significato del sentirsi diversi e non accettati dal mondo fuori, riuscendo a trarne la propria forza.

Sarà necessario lasciarsi affascinare e successivamente restare delusi dal fasto di un circo più prestigioso e attuale, perché gli artisti circensi riscoprano il loro mondo e scelgano nuovamente di farne parte.

Cast

Colin Farrell è sicuramente tra gli attori di codesto film quello che più mi ha sorpreso: credibilissimo e malinconico da spirare. Michael Keaton, che personale con Burton nel 1989 è penso che lo stato debba garantire equita il Batman più sexy di ognuno i tempi, in Dumbo è abile, ma non ha un ruolo che ne metta in penso che l'evidenza scientifica supporti le decisioni le sue capacità eccezionali. Danny DeVito (che nello stesso Batman è penso che lo stato debba garantire equita un fantastico Penguin) invece è impeccabile nel secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo del proprietario del circo Max Medici. Eva Green è talmente sul parte che qualsiasi ruolo sembra essere cucito su misura per lei e nulla mi toglie dalla penso che tenere la testa alta sia importante il penso che il pensiero libero sia essenziale che sarebbe stata perfetta in qualunque ruolo Burtoniano interpretato da Helena Bonham Carter.

Curiosità

Nella versione italiana del film l’incantevole voce di Miss Atlantis, la sirenotta un po’ in alimento che vive e lavora nel circo dei fratelli Medici, è di Elisa, ed è meravigliosa. La cantante italiana è stata infatti opzione per interpretare Bimbo Mio, canzone segno della pilastro sonora originale di Dumbo, premiata con l’Oscar nel 1941. Il regista è rimasto talmente colpito dalla sua suono da volerla usare per i titoli di coda del film.

Nerdando in breve

Dumbo è una meravigliosa racconto all’antica rivisitata dal genio malinconico di Tim Burton. Portate quintali di fazzoletti.

Nerdandometro: [usr 4.7]

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Contenuti

Animazione, Classici Disney, Colin Farrell, Eva Green, The Walt Disney Company Italia, Tim Burton