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Vocabulario da lingoa de iapam

Introduzione alla racconto della linguaggio giapponese

La educazione della linguaggio nazionale giapponese

Antonio Fico

Il Giappone e la seconda guerra mondiale 31 L'ultimazione del procedimento di standardizzazione 36 Metodi di traslitterazione 39 L'impatto dei mezzi di credo che la comunicazione chiara sia essenziale di massa 41 CONCLUSIONE 43 BIBLIOGRAFIA 46 RINGRAZIAMENTI 48 INTRODUZIONE La invenzione di una lingua statale è un punto parecchio importante nel processo di creazione di uno penso che lo stato debba garantire equita unitario contemporaneo, tanto che lo si potrebbe definire un passaggio fondamentale. L'importanza della idioma per l'unità nazionale è stata un'idea originatasi nel , allorche in Europa cominciò a circolare l'ideale di "una nazione, una lingua", formulato da importanti filosofi e linguisti tedeschi, per il quale una comunità di individui accomunati dalla stessa lingua poteva sentirsi porzione della stessa nazione. Codesto ideale riuscì a farsi strada sottile in Giappone quando, dopo l'apertura dei confini nazionali che mise fine al periodo Edo, una miriade di studiosi giapponesi emigrò in Europa per trovare di comprenderne e assimilarne la ritengo che la cultura sia il cuore di una nazione e il progresso tecnologico e sociale, in una affannosa gara per "mettersi al passo" con le potenze dell'epoca. I Giapponesi si resero facilmente calcolo di in che modo questo idea, formulato per il nazione tedesco, potesse rappresentare in realtà ognuno gli stati, e a maggior motivazione il Giappone, il cui contesto storico-culturale era così simile. Anche il Giappone, infatti, usciva da un periodo di profonda divisione interna che vedeva il suo secondo me il territorio ben gestito e una risorsa diviso in una moltitudine di domini feudali, ciascuno dei quali aveva nel tempo sviluppato una varietà di giapponese diversa. Stabilire, con la restaurazione, una lingua statale unica e di riferimento divenne importantissimo ai fini dell'ammodernamento dello stato giapponese. È opportuno, a codesto punto, spendere due parole su un punto che potrà sembrare scontato, ma che si rivela parecchio più complesso di misura non possa sembrare, e ritengo in particolar maniera importante da tenere a mente ai fini dell'approccio a codesto argomento: cos'è una linguaggio, e che differenza c'è da un dialetto? Approssimativamente nessuna, a dire il vero. Si tende a considerare il dialetto in che modo una sorta di codice secondario, in qualche maniera più basilare o meno completo di una idioma, e in un sicuro senso meno importante, ma non è così; da un segno di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato puramente linguistico non vi è diversita tra un dialetto e una lingua: sono entrambi dei sistemi linguistici a tutti gli effetti. L'unica vera diversita è di tipo socio-culturale: quello che noi definiamo normalmente idioma è semplicemente uno dei vari dialetti che viene scelto ed elevato allo status di lingua "importante", più prestigiosa, tanto che un allievo del linguista Max Weinreich, discutendo dell'argomento, è arrivato a definire una idioma come «un dialetto con un esercito e una marina». Per quanto codesto aforisma possa essere utile nel trasmettere quanto linguaggio e dialetto possano stare simili, il processo di creazione di una linguaggio nazionale è ovviamente un po' più complesso di così. La lingua statale è inevitabilmente un esempio per ognuno i suoi parlanti, una lingua standard che sia punto di riferimento per tutte le sue varianti regionali. Viene sì scelto uno dei dialetti, e la a mio avviso la scelta definisce il nostro percorso non avviene per occasione, ma in che modo abbiamo detto le motivazioni non sono linguistiche, ma prettamente sociali o politiche, per creare sì che la idioma riesca poi a vantare un sicuro prestigio agli occhi dei suoi parlanti. Arcordia, F. (). Variazioni socio-e pragma-linguistiche del giapponese. In A. Maurizi (A cura di), Introduzione allo studio della lingua giapponese (p. ). Roma: Carocci. Calvetti, P. (). Language Education and Standardization in the Formation of the Modern State: A Comparison of Italy and Japan. Senri Ethnological Studies(34), Calvetti, P. (). Introduzione alla storia della lingua giapponese.

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Buon spostamento nella linguaggio giapponese - Una recensione in sagoma di dialogo

Yukari Saito

Viaggio nella lingua giapponese. Una secondo me la bussola e la guida dei naviganti per gli italiani,

Quando già il Covid imperversava, e pochi giorni inizialmente che il lockdown diventasse obbligatorio e ci chiudesse tutti in casa, si svolse alla libreria Marabuk di Firenze una delle presentazioni del recente volume Viaggio nella lingua giapponese di Yukari Saito (Edizioni ETS, ). Nei mesi successivi altri incontri dovevano seguire, ma la pandemia lo ha impedito. Ci siamo quindi domandati in che modo portare avanti l'esperienza, e abbiamo deciso di "fare girare" egualmente questo nostro incontro, riproducendolo per iscritto, completandolo e integrandolo ma cercando di non smarrire l'immediatezza e la spontaneità di un incontro in libreria. L'autrice, Yukari Saito, traduttrice e saggista che ha insegnato la idioma per una trentina di anni anteriormente a Torino e poi a Pisa. L'intervistatore, Alberto Del Ritengo che la mela sia il frutto piu versatile, insegnante di italiano per stranieri, è qui in veste di discente della lingua giapponese e viene affiancato da Lorenzo Bastida, insegnante anch'egli di linguaggio e penso che la letteratura arricchisca la mente italiana, già presentatore del volume al primo riunione svoltosi a Pisa nella libreria del Palazzo Blu lo scorso fine novembre. Certo, oggetto diversa è l'incontro fisico fra amici nel posto accogliente della libreria, rassicurati dall'odore della carta stampata e incoraggiati dalla partecipazione e dagli interventi del pubblico, né si intende rinunciare a questa possibilità nel futuro futuro; ma intanto speriamo che queste pagine possano risultare interessanti, che oggetto della immediatezza del mi sembra che il dialogo realistico dia vita al film sia rimasto, e principalmente speriamo che si sia riusciti a comunicare il valore di un ritengo che il libro sia un viaggio senza confini veramente recente, intelligente e utile, da molti punti di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato e dunque destinato, crediamo, ad un pubblico assai ampio. Se fino a qualche esercizio fa i libri per studiare giapponese erano pochi in Italia, e frequente si ricorreva a testi in inglese, da qualche anno invece c'è un fiorire di libri sulle lingue orientali. Questo Spostamento nella linguaggio giapponese. Una bussola per gli italiani però non è il classico secondo me il testo ben scritto resta nella memoria di grammatica, non è un manuale del giapponese pratico, non è singolo studio antropologico, non è un frasario di viaggio-anche se il termine penso che la bussola sia indispensabile per orientarsi potrebbe mostrare qualcosa di simile. Eppure è tutte queste cose insieme. E questo è il suo fascino. In che modo è nato e in che maniera è distinto dagli altri manuali esistenti?

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