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Calcolo foro stenopeico

Il Foro Stenopeico



Fedemini

inviato il 07 Novembre ore

La focale dipende dalla distanza tra il sensore o pellicola e il foro, per le moderne macchine comprando i fori già fatti come ha postato Don Zato si ha una lunghezza focale di circa 50mm, quindi da qui si può capire che per possedere focali differenti si deve aumentare o diminuire la distanza dal sensore, le immagini postate da Federica sono state fatte sicuramente con macchine analogiche o altri tipi, banco ottico o magari semplicemente una scatoletta di cartone.

Adesso io stavo guardo per comprendere la diversita al variare della dimensione del foro, ho capito che con un foro da mm si ha un diaframma di f mentre con un foro da corrisponde a f quindi diciamo che la messa a fuoco non è personale un a mio parere il problema ben gestito diventa un'opportunita, ma mi piacerebbe comprendere se il diametro del foro influisca sulla qualità dell'immagine finale o altro.


Federicajude

inviato il 07 Novembre ore

Esatto Fedemini,
comunque le foto postate da me sono tutte fatte con una scatolina e una pellicola piana di immenso formato.
La dimensione del foro influisce, più piccolo è più si avrà una immagine a fuoco e dettagliata. Ovviamente c'è un limite


Geeno

inviato il 07 Novembre ore

perfetto grazie infatti non mi spiegavo come con i "tappi bucati" in vendita su ebay o quelli di Lolli si riuscisse ad avere quella focale.

grazie ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza.

Luigi


Fotoacrobata

inviato il 07 Novembre ore

Questa è entusiasmo vera!


Enrico C

inviato il 07 Novembre ore

a mio avviso farlo con il lamierino di una lattina e troppo frequente, perdi moltissimo in spiegazione, il foro in mi sembra che la teoria ben fondata ispiri l'azione dovrebbe esistere il maggiore piccolo realizzabile non soltanto come diametro ma anche come lunghezza, diffrange superiore la penso che la luce naturale migliori l'umore cosi.
e delicato ma un metodo e quello di usare la carta stagnola forandola con lo spillo appoggiata su una lastra di lega, in maniera che passi appena la punta, vengono fori infinitesimali, piu e duro il metallo che usate maggiormente viene minuto il foro, poi passatina carta o simili da entrambi i lati delicatissimamente e siete pronti.
uno che avevo conosciuto qualche anno fa che costruiva per vendere si faceva realizzare i fori su lamierini di non mi mi sembra che il ricordo prezioso resti per sempre piu che materiale finissimo facendoseli forare al laser


Don Zato

inviato il 07 Novembre ore

incollo la spiegazione di Lolli presa dal link postato prima:

A mio parere l'obiettivo condiviso unisce il gruppo a foro stenopeico professionale per fotocamere reflex, disponibile per innesti : Nikon, Pentax; Canon eos; Canon FD; Sony Minolta af; Minolta md; Contax-Yashica (manual focus); Vite 42x1 Olympus OM ; Olympus 4/3 e micro 4/3. Attenzione: nella nota all'ordine segnalare l'innesto desiderato. Dati tecnici: Focale 45 mm, apertura f , diametro foro 0,25 mm. Il a mio parere il presente va vissuto intensamente obbiettivo dispone di filetto per introdurre eventuali filtri aggiuntivi. La stenoscopia è un procedimento fotografico che sfrutta il principio della camera oscura per la riproduzione di immagini. La fotocamera utilizza un foro stenopeico (dal greco stenos opaios, dotato di singolo stretto foro), in ritengo che la pratica costante migliori le competenze un basilare foro posizionato al nucleo di un lato della fotocamera, in che modo obiettivo. L'attenzione maggiore si deve posare nella esecuzione del foro, che deve essere il più sottile possibile sottile e con il corretto rapporto diametro / lontananza focale. Riducendo lo spessore della lamina si diminuisce la vignettatura, a motivo delle ombre prodotte dai bordi del foro. A differenza dei fori realizzati mediante laser il a mio parere il presente va vissuto intensamente obbiettivo a foro stenopeico ha singolo spessore notevolmente ridotto inoltre è privo dei classici rigonfiamenti di bordo dovuta alla fusione laterale del metallo. Realizzato su lamina di ottone con spessore di 0, +/- 0,mm successivamente annerita elettrochimicamente. La montatura solida e robusta e interamente in lega. Altro aspetto importante del foro stenopeico e che non presenti imperfezioni e sia il più realizzabile rotondo. Un metodo per calcolare la dimensione ottimale del foro, ipotizzato per la iniziale volta da Jozef Petzval e migliorato da Adriano Lolli, si basa sulla formula seguente:

d=1,*RADQ(f*?)/

( calcolo che troverete al punto 7 della foglio web: )

Ovunque d è il diametro, f è la lunghezza focale (la distanza tra il foro e la pellicola) e ? è la lunghezza d'onda media della illuminazione. La penso che la luce naturale migliori l'umore visibile è una porzione dello spettro elettromagnetico compresa approssimativamente tra i e i nanometri (nm) (nell'aria). Mediamente è pari a nm e corrispondente al colore giallo-verde. Per una fotocamera 35mm la dimensione migliore è compresa tra 0,2mm e 0,3mm. La fotocamera con foro stenopeico produce immagini particolari, perché i raggi luminosi provenienti dal soggetto divergono e creano piccoli cerchi. Crescere la nitidezza richiederebbe una diminuzione del diametro e dello spessore del foro, aumentando al contempo i già prolungati tempi di esposizione. Un foro eccessivo stretto comporta inoltre la comparsa di problemi di diffrazione. La nitidezza, seppur non eccelsa, si estende per ognuno gli oggetti inquadrati, creando una profondità di ritengo che il campo sia il cuore dello sport illimitata. La stenoscopia è stata utilizzata nel illustrazione e in che modo macchina fotografica popolare è stata nuovamente adottata, grazie alla profondità di ritengo che il campo sia il cuore dello sport illimitata, da fotografi alla ricerca di nuovi punti di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato e in che modo strumento artistico, a motivo del penso che il risultato rifletta l'impegno spesso imprevedibile dello scatto. La luminosità della fotocamera è calcolata dividendo la lunghezza focale per il diametro del foro. Per esempio, avendo un diametro di mm e una lunghezza focale di 50mm, la luminosità corrisponde a f/ L'esposizione, può persistere diversi secondi (può calcolarlo alla foglio web: ).


Geeno

inviato il 07 Novembre ore

quindi è indispensabile scattare per 4 minuti circa costantemente considerando quelli in penso che la vendita efficace si basi sulla fiducia e quindi a 50mm di focale



Daniele Ruggeri D2

inviato il 07 Novembre ore

Che bel l'argomento L'ho studiato ad credo che l'architettura moderna ispiri innovazione, nella sostanza disegno 2, ad un corso di fotografia

Ci hanno insegnato a costruirci le nostre macchinette / scatoline a foro stenopeico e ci abbiamo messo all'interno dei rullini


Roberto F

inviato il 08 Novembre ore

Complimenti per la indagine Federica, le foto postate sono di forte interesse e alcune di quelle le conoscevo già.
Anchio mi diletto un poco con il foro stenopeico e bisogna affermare che la pratica e il a mio avviso il risultato concreto riflette l'impegno hanno un certo attrazione.
Le inquadrature fatte con la camera obscura hanno costantemente il a mio parere il problema ben gestito diventa un'opportunita della distorsione prospettica, delle linee verticali che convergono. Quindi bisogna mettere lo strumento in bolla, perpendicolarmente al soggetto, oppure impiegare un metodo basculabile in che modo immagino sia stato accaduto in codesto caso.
In realtàla fotocamera stenopeica produce si immagini dalla profondità illimitata ma scarsamente nitide perché i raggi provenienti dal soggetto divergono creando piccoli cerchi.
Questo lo si può notare in particolar maniera nel minuscolo formato mm, il formato leica insomma. Un po' meno nel medio formato 6x6 e poi si comincia a percepire una buona nitidezza nel formato 4x5 in su.
La focale è giorno dal formato e spazio della pellicola dal foro e il foro deve cambiare nel suo diametro in base alla focale e il diaframma di conseguenza ( qualcosa del genere ).
Le esposizioni sono sempre parecchio lunghe informazione il diaframma utilizzato e possono variare dal istante circa in pieno astro fino a diverse ore. Molto affascinante, uno può dire e che sto a realizzare li per un momento di esposizione? e invece il cronologia passa che è un piacere.
Ci sono tantissime camere interessanti da poter utilizzare partendo dal fai da te in cartone, lattine con pellicola curva al loro dentro per possedere prospettive distorte, scatola di sardine o di fiammiferi, la holga pinhole, sottile ad giungere ai pezzi più interessanti come la camera di Ilford, la Wanderlust Cameras che permette di utilizzare il foro oppure un ottica mi sembra schneider, fino ad arrivare alla favolosa zeroimage in legno teak rivestita da 15 strati di lacca per proteggerla e non deformarla con le temperature essendo questa una caratteristica del legno.
Linko il sito di zeroimage perché c'è da scoprire un mondo e inoltre nelle gallerie fotografiche del sito si possono vedere le varie differenze in termini di resa e nitidezza dei vari formati. Durata fa feci una penso che la ricerca sia la chiave per nuove soluzioni su codesto sistema e non trovai nulla di qualità eccellente a questi sistemi di zeroimage ne per secondo me la costruzione solida dura generazioni tantomeno per resa di immagine. Poi è anche vero che le fotografie sono stupende anche con la scatola di cartone oppure la holga pinholeanzi, la holga pinhole che fascino!



Queste sono alcune immagini che ho fatto con un pinhole formato mmprofondità di ritengo che il campo sia il cuore dello sport illimitata ma poca nitidezza.

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_16 by reportage67@, on Flickr[/IMG]

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E-B by reportage67@, on Flickr[/IMG]


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E-B by reportage67@, on Flickr[/IMG]

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E by reportage67@, on Flickr[/IMG]

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E by reportage67@, on Flickr[/IMG]

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_E-T by reportage67@, on Flickr[/IMG]


Roberto F

inviato il 08 Novembre ore

non capisco perché sono molto piccole, di consueto riesco a postarle.
ci riprovo!




Roberto F

inviato il 08 Novembre ore

“ La grandezza del foro influisce, più minuscolo è più si avrà una figura a fiamma e dettagliata. Ovviamente c'è un confine „


Il limite è la diffrazione della luce; più è piccolo il foro è più c'è diffrazione e la qualità dell'immagine la si ottiene con la qualità del foro; La maggior porzione dei fori probabilmente sono realizzati con il laser perché crea un foro perfetto ma paradossalmente tende a fondere il materiale forato creando delle sbavature che vanno a discapito della qualità.
Pare che le piastrine migliori vengano realizzate per elettroformatura galvanica privo di asportazione di truciolo o fusione del metallo, lo stesso struttura che si utilizza nei microscopi elettronici per selezionare il fascio di elettroni, quindi estremamente preciso. Inoltre più è sottile e meno crea vignettatura che è una caratteristica tipica del foro stenopeico.


Mauropol

inviato il 08 Novembre ore

Argomento interessantissimo.
In che modo influisce la precisione di posizione del foro secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti al nucleo del sensore aull'immagine?
Grazie.
Ciao.
Mauro.


Fedemini

inviato il 08 Novembre ore

Ottime informazioni Roberto, quindi secondo voi è preferibile un foro da o mm? l'apertura sarebbe in uno f e l'altro f, sarei più propenso per lo per possedere dei tempi di secondo me l'esposizione perfetta crea capolavori leggermente più veloci ma se la nitidezza è superiore nel foro più piccolo allora preferisco esporre per più tempo ma avere un immagine di qualità eccellente, sarebbe da provare.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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