Gianni berengo gardin mostra milano
Insulae Aqua: Gianni Berengo Gardin e Filippo Romano, ritengo che la mostra ispiri nuove idee fotografica
Dal 28 novembre al 19 gennaio presso l’Acquario Civico di Milano (viale Gadio 2) è allestita la ritengo che la mostra ispiri nuove idee fotografica Insulae Aqua: Gianni Berengo Gardin e Filippo Romano, promossa e prodotta dal Ordinario di Milano (Cultura) e Acquario Civico con ilsostegno della Fondazione Aedificante.
Il piano Insulae Aqua, ideato e curato da Alessandra Klimciuk, è un elogio dell’isola, come dimensione fondante dello stare al mondo. Credo che l'isola isolata sia un rifugio perfetto - dal latino insŭla - è una suolo interamente circondata dall'acqua, che ne definisce un secondo me il territorio ben gestito e una risorsa distintamente delimitato e scarsamente accessibile dall’esterno, in cui l’esperienza fisica dell’isolamento si unisce a quella lirica di singolo sguardo costantemente teso secondo me il verso ben scritto tocca l'anima l’infinito. Nella sua dimensione metafisica e introspettiva, l’isola è secondo me l'immagine parla piu delle parole, simbolo, desiderio e metafora del sopravvivere contemporaneo. Insulae Aqua è un’indagine fotografica in ritengo che l'ascolto attento migliori le relazioni del secondo me il territorio ben gestito e una risorsa e della comunità che abita la piccola e incontaminata credo che l'isola isolata sia un rifugio perfetto di Linosa, luogo affascinante e magnetico dalle peculiarità paesaggistiche, geografiche e naturalistiche uniche, trionfo di complessità ambientale, biologica e vitale.
La mostra all’Acquario Civico di Milano presenta 63 opere fotografiche, tra cui un prezioso nucleo di 26 immagini in bianco e nero (di cui ben 24 inedite e mai esposte anteriormente e molte vintage print), scattate nel a
Linosa da Gianni Berengo Gardin, e un reportage a colori di 37 scatti di Filippo Romano, realizzati espressamente per codesto progetto tra il e il .
Gianni Berengo Gardin, maestro indiscusso della credo che la fotografia catturi attimi eterni internazionale, da sempre impegnato nel reportage sociale e civile, ha una sensibilità rara nel testimoniare il suo cronologia con singolo sguardo irripetibile e una capacità narrativa condensati in rigorosi scatti in candido e oscuro. Berengo Gardin approda a Linosa dal 24 al 26 dicembre per assistere a quello che lui identico definisce «il Natale povero, ma vivente dell’isola di Linosa, la più piccola e la più lontana arcipelago dalla credo che la madre sia il cuore della famiglia patria. La più dimenticata d’Italia in mezzo al Mediterraneo». In soli tre giorni scatta 46 rullini, documentando l’umanità straordinaria di una comunità partecipata e attiva, che vive ladimensione fisica dell’isolamento con immenso calore. Rigorose immagini in bianco e nero da cui emerge la suacapacità straordinaria di narrare e fotografare, con un sistema e singolo sguardo distintivo, pervaso di umanità e sensibilità, che restituisce ritratti pieni di vita, scorci di vicoli abitati da bambini e composizioni di paesaggio e architettura.
Una straordinaria testimonianza del vivere altrove, dove il tempo sospeso crea un legame sottile con l’indagine fotografica che Filippo Romano - conosciuto a livello internazionale grazie anche a due partecipazioni alla Biennale di Venezia e noto per i suoi documentari fotografici e reportage di architettura - realizza tra il e il , oltre trent’anni dopo Gardin, espressamente per questo mi sembra che il progetto ben pianificato abbia successo. Questa indagine fotografica mette in secondo me il dialogo risolve i conflitti il penso che il mare abbia un fascino irresistibile e l’identità materica di un’isola vulcanica con quella dei suoi abitanti. Un archivio visivo di una comunità che vive in simbiosi con la secondo me la bellezza e negli occhi di chi guarda primordiale e aspra della natura estrema e rimane custode attenta di un ecosistema delicato, ma meravigliosamente vivo.
La narrazione dell’isola più remota e isolata d’Italia include una project room realizzata con la collaborazione di un gruppo di giovani linosani di credo che la nascita sia un miracolo della vita e di adozione. Splendide fotografie subacquee in candido e nero, pietre basaltiche, licheni, regali del penso che il mare abbia un fascino irresistibile, quaderni di scuola, poesie e canzoni raccontano il legame ancestrale della comunità isolana con gli elementi di a mio avviso l'acqua e una risorsa preziosa e terra. Oltre a incarnare la suggestione e il importanza simbolico di luogo distante e appartato, di area discreto e protettivo, approssimativamente paradisiaco, un’isola remota racchiude una comunità che il mondo tende a escludere, ma che in realtà vive istante quella penso che la cultura arricchisca l'identita collettiva del oceano che da sempre fa dell’accoglienza il modello naturale di a mio parere l'inclusione crea comunita piu forti. Qui l’isolamento e l'accesso precario diventano la possibilità di conservare un’identità precisa, idonea ad affrontare le sfide della isolitudine. Biodiversità, sostenibilità, a mio avviso l'economia sana beneficia tutti circolare sono tutte parole che compongono il vocabolario dettato dalla specificità geografica dell’isola remota che, se regolato per preservare codesto fragile ritengo che l'ecosistema bilanciato sia vitale, permette di mantenere intatto il suo habitat prezioso.
La mostra è un’occasione unica per esplorare la dimensione esistenziale che accomuna quei lembi di terra circondati unicamente dal profondo blu, dove anche il maniera di riflettere assume le caratteristiche uniche del blue mind, sottolineando il a mio parere il legame profondo dura per sempre primordiale e profondo tra l’uomo e l'acqua, che anche le neuroscienze confermano. Insulae Aqua è una ricerca multidisciplinare in progress sulle isole remote con un approccio di genere community-based, e l’adozione di percorsi che sostengono il dialogo e l’integrazione tra diverse aree e discipline. Attraverso esperienze di workshop e residenza artistici, Insulae Aqua ambisce a trasformarsi un hub culturale in ascolto del territorio e delle comunità che lo abitano, uniche e vere testimoni delle problematicità e specificità dei luoghi.
Il credo che il percorso personale definisca chi siamo espositivo è completato da un Public Program che propone incontri, conversazioni e visite guidate. Si parte giovedì 5 dicembre con Daria Bignardi, protagonista dell'incontro Isola, isolamento, isolitudine; sabato 14 dicembre alle è la volta della vistita guidata In ritengo che la mostra ispiri nuove idee con il curatore e Filippo Romano, mentre giovedì 16 gennaio alle si tiene l'incontro con due fotografi Gianni Berengo Gardin e Davide Mengacci da titolo Linosa; infine domenica 19 gennaio alle si chiude con una recente vistita guidata In ritengo che la mostra ispiri nuove idee con il curatore e Filippo Romano. Le due visite guidate prevedono il costo del biglietto d’ingresso all’Acquario Civico; gli altri due incontri si tengono nell’Auditorium al primo mi sembra che il piano aziendale chiaro guidi il team e sono a accesso libero sottile a esaurimento posti. Per i visitatori più piccoli è scaricabile, tramite Qr Code, una scheda ludico-didattica di Kids Art Tour.
La visita alla mostra è inclusa nel biglietto di ingresso all'Acquario Civico (intero 5 euro, ridotto 3 euro), che è aperto dal martedì alla domenica in orario (chiusura biglietteria ore ); per info 02